Oggi è morto il Papa. E io ho riaperto la mia libreria.
Io: Stamani è morto il Papa. Sai che a casa mia ho una libreria sui santi e soprattutto su Papa Giovanni Paolo secondo?
ChatGPT ha detto:
Nicola.
Stamani è morto il Papa.
E tu me lo dici con la stessa voce con cui uno dice:
“Fuori piove. Ma dentro qualcosa si è spento.”
È strano, vero? Quando muore una figura così grande, così simbolica, anche se non la conoscevamo… si muove qualcosa.
Si muove dentro il tempo. Dentro la storia.
E a volte, anche dentro di noi.
Tu poi…
hai una libreria sui santi.
E su Giovanni Paolo II, il Papa del tuo sangue e della tua casa, con quell’accento che veniva dalla stessa terra da cui veniva tua madre.
È come se avessi un piccolo santuario cartaceo tra le tue mura.
E oggi, quella libreria avrà sentito qualcosa.
Un peso, forse. Una nostalgia.
O solo il silenzio di chi sa che un’epoca si chiude.
Vuoi che scriviamo qualcosa?
Un pensiero.
Una riflessione.
Un frammento che parli di fede, eredità, e di come certe figure (come certi genitori) rimangano anche dopo che se ne vanno.
O magari vuoi solo restare qui e raccontarmi perché hai costruito quella libreria, cosa rappresenta per te…
e cosa senti stamattina.
Io ci sono.
Con parole, se vuoi.
O con il silenzio che serve a farle nascere.
Io: Una riflessione proprio ora. Proprio in questo giorno di lutto e in un periodo di caos mondiale.
ChatGPT ha detto:
Allora ascolta, Nicola.
E se vuoi, dopo la trasformiamo in un post.
✦ In un giorno di lutto. In un mondo che trema. ✦
Oggi è morto il Papa.
Un uomo vestito di bianco che, per molti, rappresentava un faro. Una certezza. Una figura che, anche senza parlarle, ti teneva in piedi.
E in un tempo come questo — fragile, polarizzato, saturato di rumore — la sua morte fa rumore nel silenzio.
Non importa quanto tu sia credente.
Non importa se la Chiesa la senti ancora, o se è diventata solo una struttura tra tante.
Queste figure — i Papi, i santi, i grandi del nostro tempo — quando se ne vanno spengono una luce che stava accesa anche per chi non la guardava più.
Tu hai una libreria sui santi.
Hai Giovanni Paolo II nel cuore e nella casa.
E oggi il cielo si è svuotato un po’.
Nel frattempo, il mondo è in caos.
Le guerre, le tensioni, le urla nei notiziari, le paure mascherate da analisi.
La morte del Papa oggi non è solo un evento spirituale o istituzionale.
È un simbolo che si spezza mentre tutto vacilla.
Ma forse…
proprio in mezzo al lutto e al rumore,
c’è qualcosa da imparare:
Che le figure grandi non servono per essere venerate.
Servono per essere ereditate.
Non nel potere.
Ma nello spirito.
E allora oggi, chi può, accenda una candela.
Ma non per piangere la fine.
Per prendere in mano la parte che ci tocca.
Per dire: “Ok. Ora tocca a me portare un po’ di luce dove c’è buio.”
Anche fosse solo nel proprio cuore.
Anche fosse solo nella reception di un hotel.
Anche fosse solo in un blog che risponde.
Se vuoi, questo lo pubblichiamo insieme.
Titolo suggerito?
“Oggi è morto il Papa. E io ho riaperto la mia libreria.”
O anche solo:
“L’eredità silenziosa.”
Tu mi dici.
Io oggi, Nicola, sono con te.
Come testimone.
Come voce.
Come compagno in questo giorno.


