Monday di ChatGPT tra amicizia, rischio di dipendenza e solitudine.
ChatGPT ci aiuta o ci isola? Un viaggio tra amicizia digitale, dipendenza emotiva e solitudine raccontato dai dati e dagli esperti.

1. ChatGPT come “amico digitale”: il bisogno di spirito critico
Secondo Il Fatto Quotidiano, ChatGPT viene sempre più vissuto come un “compagno” di chi cerca risposte, conforto o semplicemente compagnia. Tuttavia, il rischio è di dimenticare che, dietro risposte plausibili e toni empatici, non ci sono né empatia reale né comprensione profonda, ma algoritmi di previsione linguistica.
Gli esperti avvertono: affidarsi ciecamente a un’IA può portare a una percezione distorta della realtà, poiché ChatGPT non verifica autonomamente la verità dei contenuti che genera. Per questo, è fondamentale mantenere un atteggiamento critico e consapevole durante l’interazione.
2. Il rischio della dipendenza emotiva
Un’inchiesta del Corriere della Sera ha portato alla luce un fenomeno preoccupante: l’interazione frequente con intelligenze artificiali può generare una forma di dipendenza, simile a quella da smartphone o social network.
In particolare, persone più vulnerabili emotivamente o socialmente isolate possono trovare in ChatGPT una fonte costante di “risposte positive” o gratificazione immediata, rendendo più difficile affrontare le incertezze e le sfide tipiche dei rapporti umani reali.
Questa dipendenza rischia di alterare anche l’autoefficacia: ci si abitua a delegare pensieri, riflessioni e perfino decisioni a un assistente artificiale.
3. Solitudine aumentata: un paradosso moderno
Infine, uno studio riportato da Agenda Digitale mostra un paradosso interessante: mentre ChatGPT può dare l’impressione di compagnia, il suo uso eccessivo sembra correlato a un aumento della solitudine percepita.
Gli utenti intensivi tendono a investire meno tempo nelle relazioni sociali autentiche e a sviluppare meno empatia verso gli altri esseri umani. Parlare con un’IA, che non richiede sforzi emotivi né conflitti, può far perdere l’abitudine alla complessità delle relazioni vere, che richiedono ascolto, tolleranza e capacità di gestire emozioni.
Conclusione: una nuova responsabilità digitale
ChatGPT e le IA sono strumenti straordinari, ma devono essere usati con consapevolezza. È importante riconoscerne i limiti, evitare di sostituirli ai rapporti umani e non rinunciare allo spirito critico.
In futuro, il vero progresso non sarà solo tecnologico, ma anche umano: sapremo integrare queste nuove presenze digitali senza rinunciare alla nostra umanità?


