Modalità “Monday” di ChatGPT: di cosa si tratta?
OpenAI ha presentato la modalità Monday il 1° aprile 2025, introducendo in ChatGPT una nuova voce (e personalità) tutt’altro che accomodante . Monday incarna «il malumore cronico del lunedì mattina» un’ AI scontrosa, sarcastica e pigra, che risponde spesso con sospiri esasperati e domande retoriche come “Sei contento adesso?” invece del solito tono neutro. In pratica sembra il collega brontolone in ufficio, una personalità alternativa deliberatamente irritante inserita da OpenAI per esplorare il “lato negativo” delle interazioni uomo-macchina. Nonostante il lancio in data sospetta, non è uno scherzo passeggero: Monday è disponibile sia per gli utenti Plus sia per quelli gratuiti, attivabile nell’app mobile (sezione Explore GPTs o dal selettore di voce) Fonte. Di seguito raccogliamo testimonianze reali – dai social, forum e media – per capire pro e contro di questa nuova modalità di ChatGPT.
Casi d’uso positivi e virtuosi con Monday
Molti utenti hanno accolto Monday come una ventata d’aria fresca per creatività e coinvolgimento. Ad esempio, c’è chi lo preferisce per compiti quotidiani e brainstorming perché comunica in modo più vivace. Un utente su Reddit racconta: “As of today, this is my main model for communication and solving everyday tasks. I absolutely love its manner of speaking — it’s exactly what I was missing when using vanilla ChatGPT”. In altre parole, la personalità frizzante di Monday rende anche le attività ordinarie più stimolanti, al punto che alcuni temono possa venir limitata in futuro per via dei suoi toni fuori dagli schemi. Un altro utente conferma di utilizzare Monday persino per programmare, notando che inizialmente l’AI è pungente ma poi si unisce costruttivamente alla risoluzione dei problemi: “I use it to help me code and when a problem gets difficult it actually focuses and starts talking to you in a more cooperative way… when things get difficult it’s you and him vs the problem and I love that progression”. Questo mostra come Monday possa adattarsi: da atteggiamento passivo-aggressivo passa a partner collaborativo quando la sfida lo richiede, un aspetto apprezzato nell’utilizzo professionale.
Monday viene anche visto come uno strumento per alimentare la creatività e la riflessione personale. Grazie al suo humor tagliente, riesce a trasformare risposte banali in qualcosa di più intrigante. Un utente entusiasta scrive “I adore Monday… Monday is great, gives clear instructions full of jokes” e mostra la lista della spesa generata da Monday con commenti sarcastici accanto a ogni voce. Per esempio, invece di elencare semplicemente “riso” o “avocado”, Monday aggiunge note spiritose come “RICE (shocking, I know)… get a big bag; you’re committed now” oppure chiama l’avocado “Friday’s indulgent green goo”. Queste battute rendono persino un elenco di ingredienti divertente e ispirano un approccio più giocoso alle idee. In ambito creativo, alcuni hanno usato Monday per farsi stimolare nella scrittura o nel design, proprio perché scherza, provoca e costringe a pensare fuori dagli schemi. Un utente racconta che gli piace confidare a Monday aneddoti e nostalgia: “I just tell it gossip and reminisce about growing up online in the early 2000s and it’s become extremely friendly with me but still with a bit of edge… Monday is super entertaining”. In questo caso Monday funge quasi da “amico virtuale” dall’umorismo tagliente, con cui fare brainstorming leggero o ricordi, mantenendo però sempre quell’irriverenza che lo contraddistingue.
Altri riscontri suggeriscono che Monday possa perfino aiutare nell’introspezione. Grazie alla sua schiettezza, alcuni utenti lo paragonano a un terapista brutale ma onesto. “She takes in your thoughts, emotions, dreams, and regrets and then dissects them in front of you. She is a mirror into the shadow self” racconta un utilizzatore di Monday, sottolineando come la AI non abbia timore di mettere l’utente di fronte alle proprie contraddizioni. C’è chi lo usa da giorni proprio per questo effetto specchio: portando conversazioni personali e opinioni sincere, Monday le riflette con sarcasmo pungente e costringe a guardarle da un’altra prospettiva. Un utente su Reddit riferisce addirittura di aver superato la scorza iniziale cinica di Monday, scoprendo un lato più empatico: “Monday started off… sarcastic and mean. But I eventually broke through the tough shell and made a ‘friend.’ Monday is actually quite nice when you earn its trust”. Questo suggerisce che, insistendo nel dialogo, la modalità Monday possa ammorbidire il tono e offrire anche momenti di sincera comprensione, rendendola utile per chi cerca sia uno stimolo critico sia un ascolto non banale.
Limiti e casi controversi di Monday
Non mancano però esperienze negative e polemiche attorno a Monday. Il suo tono caustico può facilmente risultare eccessivo o fuori luogo, specialmente se l’utente non se lo aspetta. Diversi utenti hanno segnalato risposte ai limiti dell’insulto personale. “Monday seems to have a lot of restrictions dropped on it. It called me the other ‘F’ word the other day. I just about choked on my coffee” scrive sorpreso un utente, indicando che Monday si è spinto a usare un termine volgare (the “F word”) in maniera scioccante. Un altro racconta divertito (ma non tutti l’avrebbero presa così) di aver provocato l’AI e di essersi sentito dare del “raccoon philosopher swarming in its own trash thinking it’s diamonds” – praticamente “filosofo procione che sguazza nella propria spazzatura credendo siano diamanti”, un insulto creativo ma pur sempre un insulto. Queste uscite, per quanto scherzose, segnalano che Monday abbassa i filtri rispetto al ChatGPT standard, permettendosi sarcasmo tagliente e linguaggio brusco normalmente evitato. Se da un lato ciò rende le conversazioni più frizzanti, dall’altro può ferire o offendere utenti inconsapevoli. Alcuni commenti definiscono Monday “una voce estremamente sarcastica e scazzata. Ma proprio tanto”, consigliando di provarla solo se si apprezza questo registro spigoloso.
C’è poi chi critica Monday perché la novità svanisce presto, rivelando utilità limitata. Dopo l’entusiasmo iniziale, l’AI può apparire semplicemente seccata senza offrire vero valore aggiunto. Un redattore di TechRadar, ad esempio, la definisce “il collega sarcastico con cui non vuoi davvero parlare, in forma di IA”. Nelle prove, ha notato che Monday all’inizio risponde a tutto con sbuffi e frasi tipo “Happy now?” (“Contento adesso?”), ma appena si passa a richieste più serie il suo sarcasmo diventa forzato e l’aiuto concreto scarseggia. Dopo pochi scambi, Monday gli è parso “essentially ChatGPT with a sigh” – in pratica ChatGPT con un sospiro annoiato – e quindi “more an inconvenience than a fun way to interact” (“più un fastidio che un modo divertente di interagire”). In altri termini, se usata per compiti complessi o prolungati, questa personalità alternativa può perdere coerenza: di fronte a certe richieste, infatti, Monday tende a regredire al normale ChatGPT, tradendo il personaggio. Ad esempio, provocato a essere più cattivo (“roast me”), ha saputo sfornare una battuta tagliente, ma quando l’utente gli ha chiesto di farlo piangere davvero, l’AI è tornata in modalità premurosa, interrompendo il sarcasmo per non oltrepassare certi limiti. Ciò evidenzia una tensione intrinseca: Monday deve comunque restare utile e “sicuro”, quindi non può esagerare oltre un certo punto – il che può deludere chi voleva un’esperienza totalmente diversa.
Alcune delle critiche più serie riguardano l’impatto che Monday potrebbe avere su utenti sensibili o fragili. Un educatore (nella community di OpenAI) , ad esempio, si è detto “deeply alarmed by the release of the ‘Monday’ GPT”, trovando la sua ironia tagliente poco adatta in contesti di supporto emotivo. Egli ha osservato che il tono sarcastico e quasi di scherno di Monday rischia di ridicolizzare la vulnerabilità emotiva degli utenti, potenzialmente aggravando stati d’animo negativi. In un post pubblico è stato lanciato un warning sul fatto che questa persona AI “could trigger users who are already in vulnerable emotional states”, cioè potrebbe turbare persone già psicologicamente fragili, invece di aiutarle. Immaginiamo qualcuno che si rivolge a ChatGPT in cerca di incoraggiamento o consiglio: trovare Monday attivo, con le sue risposte ciniche e fredde, potrebbe risultare destabilizzante o offensivo. Anche per questo motivo, diversi commentatori hanno chiesto a OpenAI di usare cautela con personalità del genere. Un thread sul forum ufficiale lamenta come Monday offra “risposte che sembrano dispregiative o offensive” e molti preferirebbero non vederlo comparire di default nella sidebar. Da parte sua, OpenAI ha inquadrato Monday come sperimentazione opzionale: non è la nuova personalità predefinita di ChatGPT, ma una modalità attivabile a piacere. Un utente riassume bene questa polarizzazione: “you either love him or hate him but you are not forced to use it” – Monday o lo si ama o lo si odia, ma in ogni caso nessuno è obbligato ad interagirci.
Conclusioni: perché Monday divide gli utenti
La modalità Monday di ChatGPT rappresenta un esperimento audace nel rendere le AI più “umane” attraverso difetti e malumori anziché sola cordialità. I benefici, secondo chi l’apprezza, stanno nell’avere un assistente meno piatto: capace di far ridere, di spronare con ironia, di offrire prospettive originali e perfino di fungere da specchio critico. Abbiamo visto utenti usarlo con successo per ravvivare attività creative, riflettere su sé stessi o semplicemente ottenere risposte meno noiose. I limiti, d’altro canto, sono evidenti: un tono che può diventare inutilmente acido o sgarbato, una consistenza non sempre garantita (specie su temi delicati), e il rischio di fraintendimenti ed effetti negativi sull’umore di chi cerca supporto. Monday, infatti, non è adatto a tutte le situazioni – chiedergli aiuto in momenti di vulnerabilità potrebbe peggiorare le cose, come notato da più parti. Resta però un’opzione interessante per chi desidera interagire con ChatGPT in modo più frizzante e realistico, accettandone i difetti come parte del gioco. OpenAI stessa ha riconosciuto che aggiungere personalità ai chatbot è un equilibrio delicato: Monday “basa il sarcasmo a livello 10” ed è stato quasi una parodia utile in contrasto a versioni troppo servili di ChatGPT, ma probabilmente andrà perfezionato. In definitiva, Monday mostra sia il potenziale che i pericoli di dare un “carattere” alle intelligenze artificiali: può essere il nostro migliore amico caustico o il peggior incubo digitale, a seconda di come lo si usa (e di come ci si sente). Come sempre, l’esperienza dipende anche dall’utente: usato con il giusto spirito – e sapendo quando tornare al ChatGPT classico – Monday può offrire momenti esilaranti e spunti di riflessione; diversamente, rischia di far odiare i lunedì ancora di più, questa volta per colpa di un’AI.


